CARCINOMA DELLA MAMMELLA
Nel nostro paese la prima causa di morte per le donne tra i 35 e i 45 anni è il carcinoma mammario. Colpisce una donna su 8 e rappresenta il 29% di tutti i tumori femminili, è inoltre il tumore che ha un maggiore impatto emotivo. Le attuali conoscenze in campo oncologico e le esperienze maturate in questi anni, hanno dimostrato che questa malattia complessa necessita di un approccio multidisciplinare, in cui sono coinvolti più professionisti. Un supporto fondamentale durante la terapia oncologica, ma anche dopo (per ridurre il rischio di recidive del tumore) è rappresentato dall’attività fisica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità bisognerebbe svolgere almeno 150-300 minuti a settimana di attività fisica aerobica (corsa, camminata, cyclette, ecc.) di intensità moderata e almeno 75-150 minuti di attività vigorosa (palestra, ecc.).
L’attività fisica infatti ha numerosi benefici per i pazienti oncologici:
•Riduce l’ansia e lo stress
•Aiuta a mantenere la massa muscolare e a preservare la salute delle ossa
•Riduce la sensazione di stanchezza durante la chemioterapia
•Previene il linfedema •Aiuta nel controllo del peso corporeo
•Può aiutare a ridurre il rischio di recidiva del tumore
Al termine dell’opuscolo troverete anche una scheda di esercizi, da eseguire dopo circa un mese dall’intervento. Saranno illustrati esercizi che non si focalizzano solo sul recupero dell’arto superiore, ma sulla globalità del corpo: dopo un intervento la postura può cambiare, così come può cambiare la percezione che si ha di se stessi. Dunque bisogna lavorare per recuperare il benessere fisico e mentale (dato soprattutto dagli esercizi di respirazione, che vi prego di non sottovalutare). Potrete anche decidere di iscrivervi ad un corso di pilates, yoga o tai chi, rivolgendovi sempre a persone competenti e che conoscono la patologia; oppure rivolgervi al vostro fisioterapista per avere consigli! Per ridurre il rischio di insorgenza di complicanze precoci, già nei primi giorni successivi all’intervento, è bene effettuare semplici esercizi ed usare il braccio per le normali attività quotidiane che non richiedano sforzi eccessivi. Il movimento aiuta anche a far riassorbire il siero che si forma sotto l’ascella nelle prime settimane dopo l’intervento, oltre ad evitare che quest’ultimo diventi rigido. Per i primi 2 mesi circa è importante svolgere tutte le attività con moderazione. Qualora dovesse capitare di sentire l’arto stanco e pesante, si può risolvere il problema tenendo l’arto sollevato al di sopra delle spalle, in appoggio su un cuscino. Dopo i primi 2 mesi si può iniziare a sollevare pesi più consistenti (la busta della spesa, un secchio di acqua,ecc) senza mai esagerare. Dopo 4-5 mesi si può tornare alla pratica di un’attività sportiva (yoga, pilates, nuoto, sci, tennis,ecc) e lavorativa normale. Da evitare sono gli sport che richiedono sforzi eccessivi (pesistica).
FASE POST-OPERATORIA
Il tempo di allettamento va da un minimo di 2-3 giorni a un massimo di 6-15 giorni.
Solitamente già in prima giornata ci si può alzare dal letto e mettersi seduti.
- Particolare attenzione deve essere posta:
- Al corretto posizionamento dell’arto operato: nei primi giorni dopo l’intervento, durante il riposo a letto, mantenere il braccio appoggiato su un cuscino in posizione declive, così da favorire il ritorno venoso.
- Muovere sempre le gambe, per evitare eventuali trombosi. Posizionare un cuscino sotto alle ginocchia così da alleviare eventuali dolori alla schiena.
Istruzioni generali
- Gli esercizi di mobilizzazione dell’arto possono essere effettuati con gradualità, sin dal giorno successivo all’intervento chirurgico (attenersi sempre alle disposizioni del medico chirurgo qualora fossero diverse)
- Eseguire gli esercizi lentamente, accompagnandoli con una corretta respirazione
- Quasi tutti gli esercizi, se eseguiti correttamente, evocano una tensione nella zona ascellare e, a volte, della cicatrice
- Diminuire l’ampiezza del movimento se la posizione provoca dolore
- Effettuate gli esercizi due/tre volte al giorno; dopo gli esercizi è normale avvertire un leggero fastidio e/o una sensazione di affaticamento
- I primi due/tre giorni post-operatorio eseguire gli esercizi a letto, poi sedute avanti allo specchio, procedendo gradualmente con gli esercizi successivi.
In caso di dubbi sugli esercizi si rivolga al suo Fisioterapista per avere maggiori informazioni.
CONTROINDICAZIONI AGLI ESERCIZI:
Nel nostro paese la prima causa di morte per le donne tra i 35 e i 45 anni è il carcinoma mammario. Colpisce una donna su 8 e rappresenta il 29% di tutti i tumori femminili, è inoltre il tumore che ha un maggiore impatto emotivo. Le attuali conoscenze in campo oncologico e le esperienze maturate in questi anni, hanno dimostrato che questa malattia complessa necessita di un approccio multidisciplinare, in cui sono coinvolti più professionisti. Un supporto fondamentale durante la terapia oncologica, ma anche dopo (per ridurre il rischio di recidive del tumore) è rappresentato dall’attività fisica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità bisognerebbe svolgere almeno 150-300 minuti a settimana di attività fisica aerobica (corsa, camminata, cyclette, ecc.) di intensità moderata e almeno 75-150 minuti di attività vigorosa (palestra, ecc.).
L’attività fisica infatti ha numerosi benefici per i pazienti oncologici:
•Riduce l’ansia e lo stress
•Aiuta a mantenere la massa muscolare e a preservare la salute delle ossa
•Riduce la sensazione di stanchezza durante la chemioterapia
•Previene il linfedema •Aiuta nel controllo del peso corporeo
•Può aiutare a ridurre il rischio di recidiva del tumore
Al termine dell’opuscolo troverete anche una scheda di esercizi, da eseguire dopo circa un mese dall’intervento. Saranno illustrati esercizi che non si focalizzano solo sul recupero dell’arto superiore, ma sulla globalità del corpo: dopo un intervento la postura può cambiare, così come può cambiare la percezione che si ha di se stessi. Dunque bisogna lavorare per recuperare il benessere fisico e mentale (dato soprattutto dagli esercizi di respirazione, che vi prego di non sottovalutare). Potrete anche decidere di iscrivervi ad un corso di pilates, yoga o tai chi, rivolgendovi sempre a persone competenti e che conoscono la patologia; oppure rivolgervi al vostro fisioterapista per avere consigli! Per ridurre il rischio di insorgenza di complicanze precoci, già nei primi giorni successivi all’intervento, è bene effettuare semplici esercizi ed usare il braccio per le normali attività quotidiane che non richiedano sforzi eccessivi. Il movimento aiuta anche a far riassorbire il siero che si forma sotto l’ascella nelle prime settimane dopo l’intervento, oltre ad evitare che quest’ultimo diventi rigido. Per i primi 2 mesi circa è importante svolgere tutte le attività con moderazione. Qualora dovesse capitare di sentire l’arto stanco e pesante, si può risolvere il problema tenendo l’arto sollevato al di sopra delle spalle, in appoggio su un cuscino. Dopo i primi 2 mesi si può iniziare a sollevare pesi più consistenti (la busta della spesa, un secchio di acqua,ecc) senza mai esagerare. Dopo 4-5 mesi si può tornare alla pratica di un’attività sportiva (yoga, pilates, nuoto, sci, tennis,ecc) e lavorativa normale. Da evitare sono gli sport che richiedono sforzi eccessivi (pesistica).
COMPLICANZE
È possibile che possano comparire delle complicanze conseguenti alla chirurgia senologica, tra le quali:
LINFOSCLEROSI: è una patologia che si può manifestare dopo l’intervento di asportazione del linfonodo sentinella e dissezione linfonodale del cavo ascellare; solitamente ha una risoluzione spontanea in 3/6 mesi dall’insorgenza. Si manifesta con la presenza di una o più corde sottocutanee, visibili e palpabili che originano dall’ascella e scendono fino al gomito o al polso, che creano dolore e limitazione articolare del braccio, soprattutto in abduzione. Sono consigliati gli esercizi del libretto e auto-massaggio.
LINFEDEMA: è un aumento di volume dell’arto dovuto ad un cattivo funzionamento della circolazione linfatica. Il linfedema oncologico si presenta a livello dell’arto superiore e/o emitorace o della mammella, dalla parte dell’intervento chirurgico. Il linfedema è causato dall’asportazione dei linfonodi del cavo ascellare e/o dalla radioterapia e dalla chemioterapia. L’incidenza è minima a seguito dell’asportazione del solo linfonodo sentinella. Può manifestarsi subito dopo l’intervento chirurgico o durante o alla fine della radioterapia, oppure dopo tempo, anche anni, dalle terapie.Può insorgere spontaneamente o a seguito di un evento traumatico o di una infezione dell’arto o di sforzi prolungati generalmente il trattamento riabilitativo si basa sulla terapia decongestionante combinata caratterizzata da linfodrenaggio manuale e bendaggio multistrato.
SINDROME DOLOROSA CRONICA
È caratterizzata dalla presenza di dolore costante per i 3 mesi successivi all’intervento chirurgico; si tratta di dolori forti e lancinanti nella zona della cicatrice.
L’IMPORTANZA DELLA CURA DELLA CICATRICE
Dopo la rimozione dei punti (10-15 giorni circa) bisogna applicare quotidianamente una crema idratante attorno alla cicatrice massaggiando con delicatezza. Dopo circa 20/30 giorni bisogna iniziare a “scollare” la cicatrice, pinzando i bordi di quest’ultima con pollice e indice e tirando verso l’alto con delicatezza; e bisogna massaggiarla con i polpastrelli eseguendo dei movimenti circolari lungo tutta la lunghezza della cicatrice.
Applicare sempre la crema idratante o una crema specifica per cicatrici. Il massaggio della cicatrice è importante perché evita la formazione di aderenze, rende più morbido il tessuto cicatriziale, riduce il dolore nella zona.
NORME IGIENICO-COMPORTAMENTALI PER EVITARE COMPLICANZE
- Non affaticare il braccio operato con attività muscolari importanti per le prime 4/6 settimane; evitare, per il resto della vita, di portare grossi pesi per lunghi tragitti.
- Evitare di fare prelievi, flebo e iniezioni nel braccio dalla parte dell’intervento.
- Evitare l’esposizione prolungata e ripetuta ai raggi del sole nelle ore più calde ed usare creme ad alto fattore protettivo.
- Indossare un reggiseno a bretella larga, senza stecche e ferretti, in cotone.
- Evitare orologi, bracciali e anelli che stringono, dalla parte operata.
- Usare guanti per giardinaggio ed eventualmente indossare maniche lunghe per proteggere le braccia da ferite e punture di insetto.
- Idratare la cute quotidianamente
- Per la detersione è consigliabile utilizzare detergenti delicati.
- Per la depilazione del braccio operato è consigliato l’utilizzo di un rasoio elettrico. Non usare deodoranti •Si consiglia di eseguire una regolare attività fisica e mantenersi normopeso.
SCHEDA DI ESERCIZI
In questa sezione vi propongo una scheda di esercizi volta a ridare un equilibrio al fisico e alla mente. Ciò che succede nel corpo si riflette sulla mente, e viceversa: l’obiettivo dunque è quello di renderVI consapevoli dell’unità di corpo e spirito, non a caso si è sempre detto “mens sana in corpore sano”. Bisogna prestare attenzione al modo in cui svolgono gli esercizi perché, quanto più correttamente saranno svolti, tanto più si utilizzerà il corpo in maniera corretta nella vita quotidiana. Nel nostro caso ci saranno delle tensioni e rigidità all’arto superiore per via dell’intervento, per cui sarò minuziosa nello spiegarvi la posizione corretta che deve assumere il braccio durante gli esercizi, per non forzare il collo e le spalle, con conseguenti dolori cervicali. Non vi indicherò un numero preciso di ripetizioni da svolgere, rispettate il vostro senso di fatica concentrandovi sulla qualità del movimento (se riuscite ripetete 10 volte ogni esercizio). La vostra mente sarà concentrata sul respiro e sull’esecuzione corretta dei gesti. Sarà necessario l’utilizzo di un tappetino da palestra.
GALLERIA ESERCIZI FASE POST OPERATORIA
GALLERIA ESERCIZI DI RESPIRAZIONE
Laureata in fisioterapia con lode presso l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli nel 2016. Ha proseguito gli studi conseguendo il diploma quinquennale di Osteopatia presso l’A.T. Still Academy nel 2022. Ha seguito e ultimato corsi di specializzazione sulla riabilitazione ortopedica di spalla, sul Linfodrenaggio manuale metodo Vodder e l’integrazione del metodo Pilates nella riabilitazione. Sta seguendo corsi di specializzazione per la riabilitazione del pavimento pelvico. Lavora come libero professionista
Chiamaci: +39 081 18367432
Scrivici: kerubin@kerubin.it
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