Neoplasie della Cute non Melanoma

Carcinoma a Cellule Squamose (SCC). Il carcinoma a cellule squamose è il secondo tipo più comune di cancro della pelle. Tende a crescere più rapidamente del BCC e può metastatizzare se non trattato tempestivamente. Il SCC si sviluppa spesso nelle aree del corpo esposte al sole, ma può anche comparire in cicatrici o ulcere croniche.

Sintomi e Segnali

• Noduli duri e rossi
• Lesioni squamose e crostose
• Ulcere che non guariscono
• Verruche che crescono rapidamente

Trattamento. Il trattamento del SCC dipende dalle caratteristiche del tumore e dalla salute generale del paziente. Le opzioni includono:

– Chirurgia (escissione, chirurgia micrografica di Mohs)

– Radioterapia

– Curettage e elettrodessicazione

– Terapia laser

– Creme topiche (imiquimod, 5-fluorouracile)

Trattamento delle Forme Avanzate con Farmaci Biologici. Nelle forme avanzate o metastatiche di neoplasie cutanee non melanoma, dove i trattamenti tradizionali possono non essere sufficienti, i farmaci biologici offrono nuove speranze. Questi farmaci, anche noti come terapie mirate, agiscono su specifici meccanismi molecolari coinvolti nella crescita e nella diffusione dei tumori.

Carcinoma Basocellulare Avanzato (BCC). Per i casi di carcinoma basocellulare avanzato o metastatico, i farmaci biologici come il vismodegib e il sonidegib, inibitori della via di segnalazione Hedgehog, hanno mostrato risultati promettenti. Questi farmaci bloccano i segnali che promuovono la crescita tumorale, rallentando o arrestando la progressione del cancro.

Carcinoma a Cellule Squamose Avanzato (SCC). Nel carcinoma a cellule squamose avanzato, gli inibitori del checkpoint immunitario, come il cemiplimab, sono utilizzati per potenziare la risposta immunitaria del corpo contro le cellule tumorali. Questi farmaci aiutano il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule del SCC, migliorando le probabilità di controllo della malattia.

Vantaggi e Considerazioni. I farmaci biologici rappresentano una svolta nel trattamento delle neoplasie cutanee non melanoma avanzate, offrendo opzioni terapeutiche per pazienti che in passato avevano poche alternative. Tuttavia, è importante notare che queste terapie possono comportare effetti collaterali significativi e richiedono un monitoraggio attento da parte di specialisti.

Prevenzione

La prevenzione gioca un ruolo cruciale nella riduzione del rischio di sviluppare neoplasie cutanee non melanoma. Ecco alcuni consigli pratici:

1. Evitare l’esposizione al sole durante le ore di punta (10:00-16:00): I raggi UV sono più intensi durante queste ore. Ridurre l’esposizione può diminuire il rischio di danni alla pelle.
2. Usare regolarmente creme solari con un alto fattore di protezione (SPF 30 o superiore): Applicare una quantità generosa di crema solare su tutte le aree esposte della pelle, anche nei giorni nuvolosi.
3. Indossare abbigliamento protettivo: Camicie a maniche lunghe, pantaloni lunghi, cappelli a tesa larga e occhiali da sole possono fornire una barriera fisica contro i raggi UV.
4. Evitare l’uso di lettini abbronzanti: L’esposizione ai raggi UV artificiali può aumentare il rischio di sviluppare tumori cutanei.
5. Eseguire regolari auto-esami della pelle: Monitorare la pelle per eventuali cambiamenti, come nuove crescite, lesioni che non guariscono o modifiche nelle macchie esistenti.
6. Consultare un dermatologo per controlli periodici: Visite regolari da un dermatologo possono aiutare nella diagnosi precoce e nel trattamento tempestivo delle neoplasie cutanee.

   Le neoplasie della cute non melanoma, pur essendo meno pericolose rispetto al melanoma, richiedono attenzione e trattamento tempestivo per prevenire complicazioni e danni ai tessuti. La diagnosi precoce e la gestione corretta sono fondamentali per un esito positivo. Se notate cambiamenti sospetti sulla vostra pelle, consultate immediatamente un dermatologo.  Grazie ai progressi nella ricerca e all’introduzione di farmaci biologici, la gestione delle forme avanzate di neoplasie cutanee non melanoma ha fatto passi da gigante, offrendo nuove speranze ai pazienti. La prevenzione, la diagnosi precoce e l’accesso a trattamenti avanzati rimangono elementi chiave per migliorare la qualità della vita e le prognosi dei pazienti.

Già professore presso l’Università Vanvitelli di Napoli e Primario della Oncologia medica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, laureato in Medicina e chirurgia presso l’Università Federico II di Napoli, è l’ideatore di Kerubin.